Mastro - www.museoagira.com

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Home » Mastro muratore » Mappa del sito
MASTRO MURATORE

Il lavoro del muratore era duro e faticoso. Nei lunghi mesi invernali, per le famiglie dei muratori, e non solo per loro, si provava la miseria in tutte le sue sfaccettature, soprattutto nella versione più tremenda: la fame.
Con l’inizio della buona stagione e dei raccolti estivi l’economia si riprendeva e così anche i muratori trovavano un po’ di lavoro nelle ristrutturazioni di case, sia in paese e soprattutto in quelle rurali di campagna. Ogni famiglia aveva il suo muratore di fiducia.
Il muratore era sempre assistito da due manovali, generalmente ragazzi addetti alla preparazione di gesso e malta, al carico e scarico dei materiali che servivano al muratore per portare avanti i suoi lavori. Quello del manovale era il lavoro più duro, a volte davvero massacrante: trasportavano pesi enormi sulle spalle, impastavano la calce, aiutavano a preparare le impalcature e, sovente, venivano sgridati e ripresi dal “mastro” che non esitava ad umiliarli anche in caso di piccoli errori.
Le impalcature un tempo venivano approntate solo con tavolame: assi, travi e tavole, inchiodato alla meno peggio. Per portare le tavole ai piani più alti era solito legarle in fasci con una corda e sollevarle con l’ausilio di una carrucola.
Le case erano più modeste e tutti i tetti erano ricoperti di coppi “I Canala” realizzati da artigiani del luogo. Prima della stagione invernale i muratori avevano un bel da fare perchè erano chiamati a sistemare per bene il tegolato “I canali” per evitare “I utteri”, ovvero che l’acqua piovana entrasse a casa.
 
Torna ai contenuti | Torna al menu