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CUCINA

Nei tempi passati il pane veniva fatto in casa, una volta alla settimana, di solito il sabato. La farina si impastava con l’acqua nella maida, poi si aggiungeva il lievito naturale, u cruscente. Il composto veniva messo a riposo sotto delle coperte e vicino alla conca per la lievitazione .Dopo la lievitazione veniva posto nei piatti di creta e veniva infornato con la pala. Il pane era considerato il cibo più prezioso e nella tradizione comune si faceva attenzione a non capovolgerlo perché portava male.

In ogni cucina si trovava u cufularu (il focolaio) dive venivano cucinate tutte le pietanze. Solitamente si trattava di verdure, fave, ceci e legumi in genere, mentre per le feste veniva cucinato un bel gallo allevato in casa. Al tetto si appendevano vari cibi, come salsiccia, frutta, formaggio, ricotta, ecc., per evitare che i topi li mangiassero.

All’ora di pranzo o di cena la famiglia si ritrovava intorno alla buffetta per consumare i pasti e questo era il momento più bello perché tutta la famiglia era riunita. Un altro momento di unione, cui partecipava anche il vicinato, era quando ci si riuniva per sgusciare le mandorle con la ciappa.
 
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